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Salute, obbligo di spendere

Per il cittadino i costi della sanità stanno crescendo a ritmi vertiginosi. Assicurazioni, fondi integrativi e mutuo soccorso possono però rappresentare delle valide contromosse.

Nel sito Groupon si trovano check up, cure odontoiatriche, medicina alternativa, operazioni di chirurgia plastica e interventi laser agli occhi a tariffe scontate del 70%. “Medici per tutti” (www.medicipertutti.it) del centro medico Ambrosiano propone «visite mediche specialistiche, esami diagnostici e analisi a un costo inferiore del ticket del servizio sanitario nazionale». Sui prezzi bassi punta anche Welfare Italia (www.welfareitalia.com), nata nel 2009: oggi ha 28 ambulatori che punta a triplicare in due anni. Per non parlare degli studi dentistici a prezzi stracciati.
Insomma, stiamo assistendo a un vero boom della medicina low cost. Ed è facile capire perché. La salute costa sempre più cara. Secondo Quotidiano Sanità quest’anno sborseremo in media 140 euro di ticket (41 per i farmaci e 99 per visite ed esami). Non c’è speranza che la cifra si riduca. Al contrario sono già previsti nuovi contributi aggiuntivi al servizio sanitario nazionale per 2,1 miliardi (dai 4,5 del 2012 si passerà a 6,6 nel 2014). E solo per il ticket. In questa situazione è facile capire come un paio di carie, una indagine diagnostica come la tac, un intervento chirurgico anche di routine e qualche malattia più complicata dell’influenza possano far saltare il bilancio di una famiglia. Come ha rilevato una indagine Europ Assistance, nel 2011 il 19% degli italiani è stato costretto a rinunciare o rimandare cure mediche per i costi della sanità e per la crisi economica.

Le assicurazioni
Che fare? Esistono sistemi per coprire i “buchi” dell’assistenza pubblica, superare i biblici tempi di attesa del servizio nazionale, farsi rimborsare i ticket?
Una soluzione classica è proposta dalle assicurazioni. Le compagnie stanno proponendo polizze sanitarie accessibili basate su reti di cliniche convenzionate, e prevedono cure odontoiatriche. “Generali Sei in salute-alta protezione”, per esempio, copre il nucleo familiare con 6 combinazioni di garanzie principali (basic, comfort, top, grandi eventi e malattie oncologiche, diaria, diaria e spese mediche) e una gamma di opzioni, tra cui l’accesso a un Dental Network. Costa 2.268,50 euro l’anno se l’assicurato è milanese e 1.747,50 se vive a Bologna (evidentemente la residenza fa parte dei fattori di rischio ). “Salute Facile Reale” di Reale Mutua ha premi che vanno da 240 (soluzione plus, fascia di età da 0 a 18 anni) a 1.380 euro l’anno (tra i 66 e i 70 anni). Per capire franchigie, esenzioni, che cosa resta a carico dell’assicurato e cosa no, bisogna leggere attentamente il fascicolo informativo di 54 pagine. Corvée alla quale bisogna piegarsi quando si ha a che fare con i prodotti di una qualsiasi compagnia di assicurazione se si vogliono evitare brutte sorprese proprio nel momento del bisogno.

L’integrativo aziendale
Meno complicato aderire ai fondi integrativi e alle casse sanitarie, forme assistenziali istituite dai contratti collettivi di lavoro nazionali o aziendali, ai quali aderiscono lavoratori e professionisti e che coprono anche i loro familiari. Fondi e casse, per poter essere iscritti a un apposito albo al ministero della Salute e godere di agevolazioni fiscali, devono prevedere forme di sostegno per la non autosufficienza e le cure odontoiatriche, oltre alla normale assistenza per visite, interventi diagnostici e rimborso ticket. Fondi e casse ai quali contribuiscono anche le aziende hanno costi molto accessibili. Non coprono però l’intero universo dei lavoratori e dei professionisti, e lasciano fuori precari e disoccupati.

Il mutuo soccorso
Che cosa può fare chi non ha un impiego fisso o lavora in una azienda senza un fondo integrativo? Esistono le mutue sanitarie con finalità solidaristica, senza fini di lucro, aperte a tutti, con costi molto accessibili, che assicurano una buona assistenza, anche se spesso non completa (rimborsi bassi e franchigie per chi non si rivolge alle strutture convenzionate). Però le mutue – come Campa www.campa.it; Cesare Pozzo, http://mutuacesarepozzo.org; Fasco, www.fascosms.it; Mutua Basis Assistance, www.mbamutua.org – sono poco conosciute.
«Magari si pensa che siano cose vecchie, del passato. Invece sono una realtà diffusa e molto viva nel Paese. Per dare loro voce e visibilità abbiamo fondato l’Associazione nazionale assistenza integrativa, Ansi. L’obiettivo è quello di riunire le realtà del settore, formare consulenti mutualistici e diffondere le forme solidali di assistenza», dice Roberto Anzanello, consigliere di Ansi.
La rete per coprire i buchi dell’assistenza sanitaria pubblica esiste. Non è a costo zero e bisogna soppesare esborsi e benefici quando si sceglie (l’adesione a quasi tutti i fondi sanitari o casse integrative è obbligatoria). Ma qualche sacrificio val la pena, no?

Fonte: Espansione – La voce viva delle imprese

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